giovedì 23 dicembre 2010

Pace.

Immagina, immagina il silenzio, una luce soffusa, una stanza vuota e un letto caldo.
Ora immagina due tazze di latte caldo, quattro biscotti al cioccolato e l'aria profumata di rose.
Durante questa fantasia sei innamorato, e in quel letto ci sei tu sotto il piumone, sei rilassato, tranquillo. Alzo le coperte e mi infilo sotto con te, ti abbraccio e bacio le labbra carnose.
Ci mettiamo a parlare, dialoghiamo e intanto sorseggiamo il latte e finiamo i biscotti, il tempo passa e nemmeno ce ne rendiamo conto, e dopo aver finito mettiamo via i bicchieri e il piattino e ci sdraiamo.
Continuiamo a parlare, ci baciamo e poi ritorniamo a parlare, così per tutta la notte, abbiamo tante cose da dirci sai?
Prima di tutto, come stiamo?
Va tutto bene? Oppure qualcosa ci turba?
Stiamo svuotando la nostra mente, il parlare ci aiuta, ci sfoghiamo, ci liberiamo.
Finiamo il tutto facendo l'amore e dicendoci ti amo, e tutto ci sembrerà infinito.

domenica 3 ottobre 2010

Note.

L'erba punzecchia la pianta di ambo i piedi mentre il venticello estivo sposta i miei capelli dolcemente;

alle orecchie continue note di un pianoforte, tutte insieme, tutte perfette, suonato da te, che creazione.

Il vestito bianco indossato sulla mia carne, un tessuto che fascia il mio corpo, l'aria che lo muove, l'aria che lo alza.

Le calendule ornano il giardino eterno, i miei occhi allietati dai loro colori, le mie mani lisce accarezzano il cielo.


La tua voce continua a risuonare, i tuoi occhi continuano a parlarmi, le tue labbra si muovono sulla mia pelle, la tua mente vola, la tua mente giace su di me. A che pensi, a che pensi?

Il tuo cuore batte, batte, batte sul mio. Sdraiati sull'erba color delle tue pupille, i fili stremati dal nostro peso.


Ancora quelle note che volteggiano nel tempo, nelle mie orecchie.

Il tuo odore mischiato a quello dell'estate, sensazione di infinito, infiniti.

E ora ci arrabbiamo, ci prendiamo, ci buttiamo, ci ammaziamo. E ora dormiamo, ci abbracciamo, ci baciamo, ci guardiamo.

Il silenzio placato dalle nostre labbra ferme, il silenzio che parla, noi che ci parliamo.

Le senti le note? Non si sono mai fermate.

L'aria le trasporta, l'aria ci gioca.

Morbide, dolci, buone.

mercoledì 1 settembre 2010

And how am I supposed to live without you?

Come cavolo potrei vivere senza di te?


Depressione, lacrime che bagnano i miei occhi scuri, bisogno, tanto bisogno di te, di sentirti, sfogarmi, baciarti, di avere il tuo conforto.

Non ce la faccio più, ho bisogno di te. Quando ci guardiamo negli occhi, quando ridiamo, quando ci baciamo.

Quella voglia di fare l'amore, di averti mio, di sentirti dentro, di lasciarmi andare e non pensare a nulla oltre che a te.


Urlarti Ti Amo, dirtelo sottovoce, dirtelo sorridendo.


Come cavolo potrei vivere senza di te?


Tu che guidi, io che rido come un'idiota. Tu che aspetti che finisca la mia sigaretta, tu che cerchi la mia voce, le mie parole, le mie labbra.

Io che ho bisogno di averti con me nel letto, delle tue braccia che odi, dei tuoi occhi.


Sognami.

Certo che lo farò.

Notte.

Notte.

Ti Amo.

Ti Amo.

Drown out.

- Non vorresti vederla soffrire vero?

Le disse con le lacrime agli occhi, odiava veder tormentosa l'amata.

- Nessuno vorrebbe che la propria madre soffrisse. Sai com'è, il mondo, anzi, gli esseri umani sono crudeli, altro che amore! Qui cercano tutti di pensare a loro stessi, l'invidia acceca e l'ira violenta spudoratamente.

La rabbia la rendeva bordeaux, non ce la faceva a vivere in questo modo, voleva fuggire, mandare in salvo gli affetti più cari. Che l'era rimasto? Non voleva perdere la persona più importante della propria vita.

- Potessi fare qualcosa, devo fare qualcosa, ma come? Più che consolarla non so che fare, lasciamo tempo al tempo, giusto? Giusto.

domenica 15 agosto 2010

"Voglio perdermi nei tuoi anni."

Quanta voglia di nascondermi tra le tue braccia, quanta voglia di scaldarmi tra la loro pelle semi abbronzata.

Lasciarmi andare a quelle infinite emozioni che mi trascinano nel nostro mondo.

Stringimi più forte che puoi, ti prego non fare sì che io scivoli via dalla tua stretta, non fare sì che il mondo reale mi inghiotti dentro di sé.

Dimmi che mi ami, ripetimi che mi ami.

Continua per favore, fallo per me, fallo per noi.

sabato 17 luglio 2010

h2.03

Strapperò quel cuore, sarà in mio possesso, lo prenderò e lo poserò di fianco al mio, azzurro per il freddo; quello sarà il suo posto.
Batteranno insieme, smetteranno insieme. Non li dividerò mai.
Mi prenderò cura di lui. Potrei smettere di fumare, non berrò, mangerò equilibratamente.
Sappi che farò di tutto per fare sì che resti sano.
Faticherò affinché entrambi non si ammalino, affinché uno non si spenga prima dell'altro.
Forse da sola non ci riuscirò.
Bisogna di così tanto lavoro, l'Amore?
Potrà mai essere infinito?
E la paura della fine arriva.

lunedì 12 luglio 2010

h1:51

Mi chiesi di fare l'amore, di provare piacere assieme, volevi rendermi felice, nuova sensazione, nuova esperienza.

E le lacrime? Su quelle gote, scesero inutili come quando una goccia d'acqua si mischia in un oceano.
Quel mio tremare, che non controllai, ma la voglia di averti mio, in un'intimità immensa, in un amore che va crescendo. I brividi percorreranno la mia pelle, toccherei quella felicità, quella spensieratezza che è solito avere un bambino.
Forse potrei ricambiare il piacere e rimanere, rimanere qui, aspettare quindi il tuo desiderato arrivo, il tuo profumo quasi aspro, quasi dolce.
Il tempo potrebbe passeggiare, addirittura fermarsi. Il tuo respiro aumenterebbe insieme al mio, accompagnati dai sentimenti, dalla solitudine del mondo.
Come quelle stelle immense ed infinite, ma sole, ognuna da sé; saremo così, due esseri umani, immensi, ma, formando un'unica anima, soli, soli in un universo assurdo.

Lasciati andare, fa si che i tuoi occhi diventino lucidi per quelle misere gocce aspre per il dolore e dolci per la gioia, come il tuo profumo amore. Il tuo delicato profumo.

venerdì 9 luglio 2010

Banalitt!

Che banalità.
Ho bisogno di una sigaretta, oramai la realtà mi ha presa, scrivere? Quello che faccio non mi soddisfa più.
Ascoltiamoci una canzone strappalacrime e pensiamo.
Pensiamo.

Perchè essere così fifona da non riuscire a dire quella frase? Msn? Cellulare?
No, grazie. Vita portami via! Semplici parole, da dire mentre c'è un'atmosfera di colore rosa, no?
Quanto vorrei dirgliela ora, quanto vorrei urlargliela.
"Guarda che forse è più forte! Forse è azzardato! Ma forse c'è!"
Forse c'è.

Scappiamo? Passiamo la notte insieme? Le tue labbra, il tuo profumo, il tuo collo. Lo facciamo ora? Abbracciati?
Amami.

Certo, certo. Sto esagerando lo so. Ma che fare? Adolescenza!
L'adolescenza che avanza..

giovedì 8 luglio 2010

Thoughts.

Cosa sono per te? sei reale?
Vorrei delle risposte, vorrei sentirmi dire che mi ami, sarebbe un enorme regalo, diventerei felice.
Vorrei donarti me stessa, la mia anima.
Mi piacerebbe baciarti ora, toccarti, rendermi conto di non essere sola. Rendermi conto di essere desiderata.
Scappiamo? Noi due, senza meta, solo tu ed io. Non mi lasceresti vero?
Mi bacerai a mia insaputa? mi aiuterai nelle diverse difficoltà?
Mi prometti che scopriremo nuovi posti? Nuove lune o soli?
Colori, amori, rapporti, sentimenti ed emozioni?

Colori!

Ma questa scema!

Una dopo l'altra, prima da un lato, poi dall'altro. Pian piano, ora sei fradicia sai?
"Che hai?"
"Mal di pancia, tranquilla."
Inspira, espira, inspira, espira.
Calma, tranquilla. Dentro, fuori, dentro e poi fuori, ma lentamente, molto lentamente.
Abbassa le palpebre, vedi tutto buio? Bene, ora immagina, libera la testa e vola.
sotto di te non c'è nulla, il vuoto, ci sei solo tu.
L'aria fresca sfiora le tue gote, le spalle, la pelle.

Ah! come sei libera, sai? Ti vedo così felice, successo qualcosa?
E' successo qualcosa?
No, semplicemente no.
Ti prendo la mano, è così liscia, così morbida, calda, protettiva. Odori di buono, hai delle labbra da cui non mi staccherei mai, ti dico, mai!!!
Sono pazza!

Ti amo?
Com'è difficile scriverlo, da quanto tempo! Da quanto tempo!

Forse sto facendo una cazzata.
Sì è una cazzata.
Forse dovrei lasciarmi andare. Devo!
Su!

Ti.. amo.
Forse? Potrei. Così difficile.

ehm, ok, ti amo!
Forse detto così va bene.

Naa. Riprovo.
Dai riprovo no?
Andrà tutto bene. Vedrai, tutto apposto. Hai sempre risolto tutto, ci sei sempre riuscita. Qualsiasi problema, niente ti ha uccisa, niente ti ha fatta sparire, sempre vinto.

Ti amo.

giovedì 17 giugno 2010

Night.

"Stringimi forte, non lasciarmi andare, sono tua"
Ci arrotoliamo sul bianco candido, un'anima sola, corpi?
Un'anima sola, corpi? Due.
Bianco infinito, solo noi due; baci, baci, assetati dell'altro, bisogno di quel profumo.
Sembra infinito, sembra vero.
Ti farò credere che lo sia, pensami, sognami magari.
Poi mi alzo da quel letto, camicia, pantaloni, scarpe, borsa, ciao!
E accenditi quella sigaretta, goditela, fa sii che ti tranquillizzi, oppure è solo una sensazione?
Fa caldo, è tutto buio, c'è bisogno di uscire e viversi la notte, in qualsiasi modo, c'è bisogno di stare bene.
Ci arrotoliamo su quelle lenzuola color piuma, nudi; nudi di corpo, di mente, di cuore.
Nudi.
Pelle su pelle, gli odori che si mischiano, il tempo che passa, la mente che vola.
accendiamoci quella sigaretta, ci calmerà, lo farà, non credi?
Parleremo con quella bionda in mano, rideremo, ci guarderemo, ci baceremo, e prima che finisca la butterai pensando di aver fumato troppo, e io mi lamenterò per lo spreco.
Parole, parole, risate, occhiate.
Andremo avanti così, potrebbe essere un'illusione, potrebbe essere felicità.
Camicia, pantaloni, scarpe, borsa, ciao!
Camminerò per quella strada cupa e buia, mi godrò quella notte lunga e densa, e penserò, penserò a tutto, a tutti, a te.

martedì 15 giugno 2010

Strana.

Cuffie alle orecchie, oh che sensazione strana! Piedi scalzi, asfalto e pelle a contatto.
Braccia che si muovono a vanvera, vagamente gira, gira e rigira su se stessa.
Saltella, corre, cammina, chiude gli occhi e percepisce l'aria che riempe questo mondo.
Più veloce, veloce, ancora di più! Magone, risa isteriche, felicità a mille.
Libertà.
Libera finalmente.
Testa vuota, vuota da tutto.
Capelli sciolti, profumati, accarezzano e coccolano le sue spalle, giocano con il vento!
Il cielo blu, stelle copiose, luna brillante, buio assente.
Rallenta, rallenta! Piano, con calma, abbassa le palpebre, lascia che le lacrime scendano, non devono essere bloccate, che gioia! Che sfogo.

Ne ha semplicemente bisogno, in questo momento, ora. Le daresti questa possibilità? Per favore.
Vedi quelle luci? Sì, le stelle, ti porteranno a casa, ti porteranno verso la libertà. Seguile, falle tue, non avere paura, ormai ci sei.
Ne hai bisogno.

And we live in a beautiful world.

venerdì 4 giugno 2010

1

Il nostro è un amore pigro.
Un amore fatto di orgoglio, rancori e scoperte sgradevoli.
Il nostro è un amore pigro.
"Come potrei vivere senza te?"
Divisi a metà, alla ricerca di quella parte introvabile.
Dov'è quel pezzo tanto voluto e trovato difficilmente, se trovato?
Quando lo si trova, è vero? E' vero quello che proviamo? Oppure è una semplice malattia?
"Come sei arrivato in questo mondo?"
Come sei arrivato? Giusto per scombussolare la vita, qualsiasi vita.
E come la pioggia, arriva senza che tu lo voglia.
Abbiamo visto le stelle, luminose, belle. Abbiamo visto le stelle.
Tante, tantissime, tutte insieme, e sognai, sognai tantissimo in tua compagnia.
E che sogni, non immagineresti nemmeno.
Arriverà, arriverà sicuro.

martedì 1 giugno 2010

Brainstorming 3.

- Atarassia.
- Aponia.

Si sentiva logorare oramai.
Stanca, fisicamente e moralmente. Stanca, mentalmente. Stanca.
Voleva volare, voleva prendere una penna e scrivere, voleva prendere la persona che la rendeva felice e scappare con questa. Cuffie alle orecchie, calma. Certo calma.
Flash, flash.
Come se diverse fotografie facessero una sfilata nella sua testa.
Una dopo l'altra.
Un bacio, un sorriso, una lacrima, un viso, delle mani, un brivido, una parola.
Flash, flash.
Fate cheese!

Cheeeese!

Flash, flash.
Mancava, mancava l'aria, mancava anidride carbonica, ossigeno.
La gamba continuava a fare su e giù.
Su e giù, su e giù.
"Perchè muovi la gamba?"
"Non lo so, è un vizio, nervoso"
Altri flash, la sfilata continua, la mia collezione potrebbe avere successo.
Momento!
Perchè non poteva sentirsi bene? Bene come quando si lasciava trasportare dai sentimenti, dalle sensazioni.
E la mano si muove, danza su quelle curve infinite.
Danza dolcemente, poi con forza stringe quei seni sinuosi.
Stare bene come in quei momenti.
Flash!
Attenta che mi accechi!
Dai è una bella foto!
Altro momento, altro scatto, altro ricordo.



Logora ancora.
Egocentrismo, suo egocentrismo.
Scriveva su quel sangue che colava, colava da quella ferita senza fermarsi.
Moda? Bisogno di attenzioni?
Zac, zac, zac.
Aveva bisogno di questo.
"Tagliamo ancora qui, un po' qui. Ma cavolo!
Perchè non esce del sangue?
Zac, e ancora zac!"
Ci sono ancora le cicatrici.
Zac!
"Così non mi manderanno via da qui! Capiranno come sto! Capiranno che non voglio andarmene!
Devono scoprirmi, devono scoprirmi!
E zac, zac!"


Pazzia, pura pazzia.
Ma di che cavolo aveva bisogno? Che cavolo aveva?
"E' il mondo che vi uccide."












.

domenica 30 maggio 2010

Brainstorming 2.

Non riusciva a dormire, i pensieri erano troppi.
Si alzò, silenziosamente prese la valigia, i vestiti e gli oggetti essenziali.
Stava mettendo i soldi da parte da un anno, era riuscita a risparmiare un bel gruzzolo.
Si lavò, si preparò, prese tutto, spense il cellulare ed uscì.
La notte era calda e le stelle si vedevano a malapena. La città era troppo luminosa ma vuota.
C'era una brezza che le provocava brividi continui, l'i-pod alle orecchie e lacrime agli occhi.
Stava scappando. Perchè?
Era stanca, le sembrava una scelta eccessiva, ma l'unico modo per staccare.
Non pensava di stare via molto, giusto quel poco per rimettere a posto la mente.
Il magone la portò a provare per la prima volta nella sua vita un attacco di panico.

Voleva semplicemente stare bene.
Voleva semplicemente rimettere a posto la mente.
Voleva semplicemente staccare.



Marwa tuo fratello mi ha raccontato qualcosa, che facevate sul divano?
Mamma mi stava facendo il solletico.
Non sembrava. Tuo fratello ha anche visto altro.
Mamma avrà visto male perché era solo solletico.
Sicura?
Sì.


Devi scegliere: o rimani qui in Tunisia con tua mamma oppure vieni in italia con me.
Papà ma che scelte sono? Io non rispondo, non mi sembra giusto.
Io e tua mamma non andiamo più d'accordo quindi devi scegliere.

sabato 29 maggio 2010

Brainstorming.

Marwa, è inutile che ti faccia tutti questi problemi, se tenesse a te non si comporterebbe in questo modo.
Marwa se senti di comportarti così fallo.
Marwa tanto lo so che risolverete.
Marwa è un periodo, lascia che sbollisca e vedrai che si renderà conto dei suoi sbagli.

L'ira è un peccato che mi sta uccidendo.
Ah! Che stronzo direi, dicevo, dirò.
Ci sono problemi più grandi nella vita, Maru!
Perdere un amico com'è?
Ti senti come quando perdi l'amore della tua vita, vero?
Eh sì, ma è perchè gli voglio bene, perchè ci tengo, non per altro.
Sai, è un'amicizia con delle radici che ormai sono arrivate all'inferno dalla lunghezza.
Ora?
All'inferno ci è arrivato lui da quanto mi è caduto.
Perchè?
Ci sono problemi peggiori no? Ne passai tante e in questo momento sono qui con una memoria riempitasi di altro.
L'ira è un peccato che mi sta uccidendo.
Sempre?
Adesso, dico adesso. Difetti, solo difetti, sono fatta di quest'ultimi.
Tutta fatta di difetti, ah! Che schifo.
Continuo a pensare.
Perderà un'altra persona reputata da lui importante.
Chi vuole intendere intenda.




Arrivati a casa la prese con forza, ma nello stesso momento con una delicatezza assoluta.
La portò sul divano, la fece sedere.
Sopra di lei, baci su baci.
Morsi, mani sui fianchi, brividi, ansimi.
Ansimi.
Ancora ansimi.
Emozioni a mille, incontrollabili.
Ansimi.




Marwa benti, ti dico una cosa: da quando ha spostato le mani in posti sbagliati io non ho più fiducia in lui.
Non provo più nulla, nessun desiderio di lui.
Mamma ogni volta che ci penso ci sto male.
Marwa ci sto male anche io, fa male. Ma mi descriveresti nei particolari?
No mamma perfavore basta.
Sbagliasti a non dirmi nulla. Da quando iniziò a frequentare quella puttana cambiò. Ti ricordi?
Uno schiaffo a causa di un tailleur.
Già mamma, davanti a tutti poi.



Mi descriveresti nei particolari?
Nei particolari?
Particolari?
Basta, ti prego.

domenica 23 maggio 2010

Dove sei?

Assurdo, è già mattina e ci sto ancora male.
Dovrei dedicarmi alla scuola, sì dovrei farlo, ma non riesco. Preferisco stare qui ad aspettarti.
Vorrei vederti, magari studiare insieme, parlare, percepire il tuo odore.
Il magone non vuole andarsene, è qui, fermo.
Dove sei?
Dormi ancora?
Abbiamo fatto tardi ieri notte.
Sono stata stupida ieri notte.
Dove sei?
Ti sto aspettando, vorrei sentirti.
Rileggo il tuo testo, ci sto ancora più di merda.
Rileggo, che idiota sono stata?
Rileggo, il magone aumenta.
Rileggo, mi manchi.
Rileggo, ti voglio bene.
Dove sei?
Vorrei risolvere.
Entra ti prego, fallo ora, ho bisogno di te, ne ho assolutamente bisogno.
Finirà tutto?
Questo sogno si scioglierà?
Non ti avrò più?
Dimmi che non sarà così.

Dove sei?

venerdì 21 maggio 2010

Dormire.

Il letto dalle coperte color panna avvolgono il suo corpo.
Che bello è? Dorme e continua a farlo. Le sue mani abbracciano il materasso e il suo viso è segno che stia sognando qualcosa di fantastico.
Mi avvicino e mi sdraio di fianco a lui.
Gli accarezzo i capelli, il mio naso gioca sul suo collo, annuso.
Odore fantastico, permane nei miei pensieri, nella memoria. Dolce, candido, roseo.
Le mie dita danzano sulla sua schiena nuda. Chiudo gli occhi e mi addormento.
La mia mano destra su di lui, il mio viso quasi tocca il suo, le gambe, di entrambi, incrociate tra loro.
Dormimmo.
Un'ora.
Due ore.
Tre ore.

Sai? Fu un momento memorabile, da lacrime agli occhi.
Momento che ti capita poche volte nella vita.
Momento che vorresti vivere per sempre.
E volevo semplicemente provare quelle emozioni.
Volevo solo quello.

mercoledì 12 maggio 2010

Fantasia.

Bruciano. Non saprei da dove arrivino, ma soprattutto perchè?
Scende pian piano fino a bagnare il collo, è calda, buona, liberatoria.
C'è bisogno di guardare il vuoto e viaggiare con la mente, sai quei film mentali che ti crei senza nemmeno renderti conto? Deve essere così, una fantasia catapultata nella realtà. Hai quasi le vertigini ora, che bello. Sei sola, sono sola? Perchè?
Sei sola, hai bisogno di riflettere, di capire te stessa, che confusione c'è lì dentro? Nemmeno il più bravo psicologo del mondo ti capirebbe.
Solo io posso capirmi.
Guarda, ci sono i papaveri, simbolo dell'estate, del caldo, dei pomeriggi in bicicletta in mezzo alla campagna, sai come vorrei avere uno di questi pomeriggi con te?
Cavolo Amore, sarebbe fantastico! Io, te, l'estate, i papaveri, la campagna e le biciclette.
Manca qualcosa?
Non credo, vorrei vivere delle ore così.
Mi renderesti la persona più felice del mondo. Vorrei la tua premura, i tuoi baci, le tue candide mani che stringono le mie, ma quanto sono lisce?
Sai che brividi ogni volta che sfioriamo le dita, i palmi dell'altro?
E quando ci lasciamo andare, è lì che ti sento dentro, è lì che mi sento completa.
Bhe, vedi, insieme ai papaveri, all'estate, alla campagna e alle biciclette tutto ciò sarebbe perfetto, non chiederei più altro.

E' tutto quello di cui ho bisogno ora, solo questo.
Vorrei viverlo almeno una volta, lo vivrò, ne sono sicura.

venerdì 7 maggio 2010

Ci ho provato.

Ci sto provando. Era da un po', forse mancava l'ispirazione, forse la voglia, forse non era periodo. Non saprei, so solamente che aspetto, aspetto con ansia il momento in cui potrò vivermelo, il momento in cui potrò godermelo al cento per cento.
Sono qui, seduta, qui che attendo, ci vuole pazienza, lo dicevamo sempre no? Quella santa pazienza.
E quella voglia di scappare, quella voglia è forte, fortissima. quelle fantasie, scappare di notte, una notte d'estate, in mezzo al grano illuminati dalle stelle, non siamo soli, non sono sola, non sei solo.
Lo sai, sai che non mi stancherò di ascoltarti; non sentirti un peso amore, mi fa solamente piacere sapere che per te sono qualcuno.
Look at the stars, look how they shine for you.
Non prometto nulla, non lo farò, nulla è infinito si sa. Ma ora? Ora sto bene, è vero che dopo la tempesta torna il sole, frase banale, troppo banale.
In parole mie? Non riesco.
Vorrei semplicemente salvarmi, forse potrai farlo tu, e come quella pioggia che bagna le gote, riesco a percepire allo stesso modo le tue emozioni, o perlomeno ci provo.
E ora siamo qui, e vorremmo avere il tempo tutto per noi, e vorremmo lasciarci andare. Voglio essere me stessa, non avere nessuno intorno, parlarti della mia vita senza alcun filtro, voglio che tu sappia tutto di me. Voglio eliminare qualsiasi blocco, voglio esserti importante.
Did you go bad? Did you go bad?

venerdì 16 aprile 2010

Impulso.

Non saprei descriverlo.
Primo impulso? Scrivere.
Scrivere tutto ciò che mi passa per la testa.
Provarlo a scrivere senza censure.
E con il magone mi rendo conto di avere una persona fantastica accanto.
E ascoltando quella canzone piango dalla gioia.
Felice di ascoltarti.
Felice di averti conosciuto tanto tempo fa.
Felice nel ripensare agli intervalli passati a cantare.
Felice nel sapere che potrei renderti di buon umore.
Ah! Quanto ne sono felice.
E non voglio perderti, vorrei vederci anziani che ridiamo ancora per le cavolate.
Vorrei vederci a 30 anni con i nostri lavori ma ancora insieme.
Vorrei vederci gioiosi e insieme a 50 anni con le nostre crisi di mezza età.
E potrebbe essere una reazione dovuta ad uno sbalzo.
E potrebbe essere una reazione esagerata.
Ma sappi che per me sei Tutto.
Tutto.
E non potrei immaginarmi senza una persona come te.
E non potrei immaginarmi senza le nostre risate.
E non potrei immaginarmi senza le nostre litigate.
E non potrei immaginarmi senza Noi.
E sembrerei melodrammatica.
E sembrerei ripetitiva.
E sembrerei sdolcinata.
Ma sappi che sei e rimarrai sempre la persona più importante della mia vita.

"No I won't be afraid, oh I won't be afraid just as long as you stand, stand by me."

martedì 13 aprile 2010

Rimpianto.

Non riusciva a controllarsi.
La delusione era tale da comportarsi come una bambina.
Una bambina viziata, capricciosa, fredda, cattiva.
E lui?
Bhe, subiva.
Le litigate erano continue, e Lela, pur comportandosi così, soffriva.
Ci stava male. L'orgoglio bruciava dentro, la rabbia quasi la stuprava.
Dov'era finita la dolcezza? La comprensione?
Se ne stava lì ad ascoltare melodie su melodie e scriveva, sì, scriveva. Si sfogava così la bambina.
Che ci trovava nel mettere insieme diverse parole?
Lo sapeva solo lei. Si capiva solo lei.
Non riusciva a lasciarsi andare, non riusciva a viversi la vita nel modo più tranquillo possibile.
Paranoie, troppe.
Il passato forse l'ha distrutta.
E già dopo poche ore che non lo vedeva le mancava, ma la rabbia la bloccava, e non riusciva e liberarsene. Un peso troppo grosso.

Voleva amare, mancava anche quel sentimento, le mancava.
Forse correva troppo forse ascoltava troppa musica deprimente, o semplicemente il suo cuore nobile, diviso dal dolore, aveva bisogno dell'altra metà.
Era lui?
Non lo sapeva, sapeva solo che era una stupida bambina.

lunedì 12 aprile 2010

Viaggio.

Liberandosi la mente iniziò a scrivere. Dietro di lei, pensieroso, la guardava.
Scrutava i suoi movimenti, il suo viso, le sue labbra.
Erano carnose, morbide, lisce, perfette.
Lela si accorse del suo fissare continuo: "A che pensi?"
"Mi manca qualcosa, non so precisamente cosa, ma mi manca. Sono fatto a metà, come una mela tagliata. L'altra parte dov'è? La mia parte?"
"Non riesco a capirti"
"Normale che tu non riesca. D'altronde sono strano, non mi capisco nemmeno io."
"Vorrei farlo, sai, l'essere diverso dagli altri è un elemento da pochi."
"Tu credi? Io non sono diverso, ho detto strano Lela."
"Diverso, strano, per me sei comunque tu. Perché non ti apri? Vorrei conoscerti dentro. Che ne sai? Magari riuscirò a capirti al massimo, vorrei."
Non rispose. Rimase a guardare il vuoto, le sue palpebre sembrava abbracciassero le pupille color dell'erba.
Lela ci rimase male, si chiedeva del perché non la degnasse di uno sguardo. Perché rimase zitto?
Si avvicinò e le mani piccole e candide iniziarono ad accarezzarlo. Egli si tranquillizzò, smise di tremare e la guardò negli occhi.
"Serve tempo, sì, ne sono sicuro, è quello che serve affinché mi apra. Aspetteresti? Avresti la pazienza di avermi così?"
Lo abbracciò. Forte. Entrambi percepirono i brividi, il profumo, il tremare dell'altro.
"L'averti così mi fa impazzire, perfetto."


sabato 10 aprile 2010

Less

Come sempre ci buttiamo giù per il minimo.
Quel minimo che però può rendere la vita vuota, inutile. Non dovremmo cedere, ma d'altronde, chi riesce a controllarsi?
L'autocontrollo.
Difficile, stimabile, maturo, amabile.
Dote appartenente a pochi.
Quei pochi che però fanno molto, già, perché essi riescono, riescono nella vita.
Ma non è forse gente triste?
Non è forse meglio che la linea retta che stiamo tutti percorrendo sia anche un po' curva?
Curve facili, vertiginose, sinuose, morbide, fatte di eccessi e piacere.
Non è forse la felicità?
Curva uguale felicità, ecco, è questo. Ma sicuramente!
Ma questa sensazione non è semplicemente la nostra vita?
Leggere un libro che ci fa stare bene, fare ciò che amiamo, stare con le persone importanti.

E sono banale, sì. Cerco come una stupida di capire che sia la felicità.
Amore, tristezza, euforia. Sensazioni che non può capire nessuno, siamo solo degli esseri piccoli e fragili.
Sì fragili.

sabato 3 aprile 2010

La notte porta consiglio. 2

And for a minute there, I lost myself.
Attendo quel tuo bacio.
Quelle tue labbra carnose che mi fanno morire.

Il tuo modo di prendermi Amore.
Prendimi ora, fammi impazzire.
Non ti ho goduto abbastanza.

Mi siedo su quel divano,
aspetto di sentire il tuo forte odore.
E lo sento! Ossì che lo sento.

Brillo.
Brillo di felicità.
Ora abbracciami forte.

Baciami.
Con delicatezza, le nostre labbra devono fare l'amore.

Come loro nessuno.
ed è bello, sento il tuo sforzo,
la tua voglia di avermi.





E ora fa' lo sforzo di non lasciarmi.


La notte porta consiglio.

E chiudo gli occhi.
Lascio che quella brezza, durante la notte, mi sfiori.
Lascio che sfiori il mio viso, le mie gote, il mio collo, i miei seni.
E potrebbe sembrare banale, potrebbe sembrare infantile.
Mi piace. La adoro. Sono sua, solo lei può toccarmi, solo lei può prendermi e stringermi.
Richiudo gli occhi, questa volta per la stanchezza.
Ti sento di fianco a me, sento le tue mani accarezzarmi, le sento studiarmi.

Non saprei come andare avanti. Quel blocco che mi prende e mi butta giù.
E ti prego affinchè tu abbia cura di me, affinchè tu abbia cura di una stupida che ti aspetta, che continua a riempirsi di paranoie, che non dorme dall'ansia, che non riesce a scrivere qualcosa di diverso.

E continuo a cancellare con questa maledetta penna blu le frasi, censuro senza rendermene conto.
E vorrei semplicemente lasciarmi andare, vederti.

Ti adoro, non sai quanto.

venerdì 2 aprile 2010

C'era il sole!
Ossì, fantastico, c'era aria d'estate. Laila era felice.
Poteva uscire a maniche corte, abbronzarsi, viaggiare con la mente.
Stava camminando per le strade di Milano, la bella Milano.
I suoi capelli neri luccicavano sotto quella luce, erano bellissimi.
E intanto pensava, pensava al fatto d'essere libera finalmente.
A non dover pensare più a nessuno, freedom.
La sua mente era vuota, era riuscita a dimenticarsi tutto e a pensare, finalmente, solo a se stessa.
Mentre camminava osservava le persone, tutte indaffarate, veloci, con gli occhiali da sole, come dovessero scappare e nascondersi da qualcosa più grande di loro.
Perché?
Una società cupa e triste. Popolazione sola e depressa.
Era questo.
Sicuramente.











Mi mangia pian piano.

giovedì 1 aprile 2010

?

"Lasciati andare, sei giovane".
Ma sicuramente facile a dirsi, assolutamente difficile a farsi. Come quando vorresti fare qualcosa di aggressivo ma quell'ansia ti blocca.
Batto su questa tastiera con il magone, non riesco a stare bene. Stress, stress e ancora stress.
E aspetto quella risposta, 'sto lì mentre guardo il tuo nome.
Brilla!
Ma non sei tu.
Ma che hai? Non vado bene?
Oppure questa domanda dovrei farla a me?
ma che cazzo ho? Hai? Abbiamo? Avete?
Impreco i cieli, attendo, sto attendendo!
Ma sei sicuro di quello che provi?
Sei sicura invece tu?
Non è che state giocando? Oppure è semplice timidezza? Le risposte dove stanno?
Fa freddo ora.
Sento freddo.
E quella paura, ho paura, sì. E' forte. Paura di cosa poi?
Non lo so! E quell'autostima che manca, continua a non esserci.
Non sono nessuno, sono un semplice essere umano impaurito.

"Ti amo"
Ti rendi conto di quello che dici? Sei pazzo? Lo provi veramente...?
Non esiste l'amore a prima vista.
Sono problematica! Che si fa? Mi si butta via? Mi insulti perfavore?
No son pazza, punto.
Sto ancora aspettando, aspetto. Ti aspetterò per sempre. E ora ti vorrei qui, vorrei essere rassicurata. Continuo a negare. Nego ciò che sento, ciò che provo e penso. Nego tutto pur di non discutere.
Ti vorrei qui.
Ti vorrei qui.
Vorrei il tuo odore.
Vorrei i tuoi baci.
Vorrei stringermi a te.



Illusioni.


Ho paura.


Ti voglio.


















Dammi delle certezze, sono stanca.
Stanca di tutto. Stanca di essere così debole.
Sono troppo debole, fragile.
Non farmi del male, ti prego. ti prego di non ferirmi. Ti prego di non giocare. Ti prego di non ammazzarmi.


mercoledì 31 marzo 2010

Semplice dedica.

Non saprei da dove iniziare talmente tante sono le parole da dedicarti.
Non saprei come dirtele talmente sono profonde ed indescrivibili.

Due persone, due vite diverse, due posti diversi.
E non so come sia successo, ed è immensa la felicità che mi prende in questo momento.
Con le lacrime agli occhi scrivo queste parole, e intanto ascolto la canzone che usavamo cantare.

E mi chiedo come questa amicizia sia ancora così forte.
E la paura di perderti è troppa, Ti voglio troppo bene, sentimento mai provato con nessuno.

E la sola idea di non averti più al mio fianco mi uccide.
Nessuno potrebbe rimpiazzarti, non potrei.

Ti ricordi?
"Don't Know where you are, wish I just could be near you. I would sail oceans, to get a glimpse of how you feel. You're all the things I'm lookin' for, you're everything and so much more. What I think? You are just perfect. Could it be? There I am worth it. Is this thing an open door? Walk right through to something more. You and me, my life would change in a second, in a second."
E continuamo a cantarla, nonostante siano passati sei anni.
E non mi stanco d'ascoltarla con te.

Non andartene, continua a completare la mia vita.
Continua ad ascoltarmi, a cercarmi, a sfogarti, a volermi bene.


Non ti lascerò mai, qualsiasi cosa accada.
Ti voglio bene.

martedì 30 marzo 2010

Dardo.

E vorrei dire tutto quello che provo e penso.
Vorrei semplicemente prenderti e baciarti.
Ma non ce la faccio.

Vorrei sapere tutto di te ma mi limito a lodarti.
Quel tutto che potrebbe rendermi felice o peggio uccidermi.

Quella sigaretta che potrebbe calmarmi, ma
non farmi dimenticare. E la accendo pensando
a come vorrei leggerti nel pensiero.

La tua mente, grotta profonda
piena di parole, frasi, idee salvifiche, bellissime.

E illuminami e parlami e prendimi.
Illuminami con le tue capacità.
Parlami di te.
Prendimi dolcemente.

Contempliamo ciò che ci è importante, e ascoltando
la tua musica parto, parto verso quel mondo sconosciuto.
E tutto sembra perfetto, e tutto mi fa stare bene.

E continuo a non capirti.
E continuo ad avere bisogno di te, di conoscerti.

Scrivo con la mano dolorante, i capelli bagnati dalla cupa pioggia, scrivo pensando a quello che potrebbe accadere, al fatto che trovandoti mi sono salvata da ciò che è più grande di me.

Ed il dardo 'sta volta ha fatto centro.

"You're so very special, I wish I was special."

lunedì 29 marzo 2010

Like an Angel.

You're just like an angel.

Respirava sul mio collo, sentivo il suo caldo fiato sulla mia pelle, lentamente molto lentamente.
Le sue dita danzavano dolcemente sui miei fianchi, toccando le costole e arrivando sui miei seni. La sua bocca iniziò a schioccare sul mio petto, la spalla, il braccio.
Brividi.
Ancora brividi.
Nei miei pensieri urlavo "Ti amo", continuamente, senza fermarmi.
Mi ero lasciata andare.
Mi prese e mi baciò, le labbra morbide, calde giocavano con le mie, non si poteva smettere, non si voleva.
Mi continuava a spingere verso di lui, le mie mani studiavano il suo viso, i suoi capelli ricci. Il suo odore era più forte del solito, buono, dolce, calmante.

You're all I need.

L'atmosfera era incredibile, indescrivibile. E' l'immagine più bella del mondo.
Due amanti.
Passione.
Amore.
Brividi.
Qualcosa di più fantastico? Non si smetteva, non si può smettere.
E chi non ha mai amato? Chi non l'ha fatto?
Uomo triste chi non lo provò. Uomo triste chi non amò.
Non c'è una via di mezzo. O stai male, o stai da Dio. Infinito? No, impossibile. Tutto finisce prima o poi. Bellissimo? Assolutamente.

domenica 28 marzo 2010

Fix you

And I will try to fix you.

"Mi diresti che hai?" Laila alla domanda non rispose. Non lo sapeva nemmeno lei, e non voleva pensarci. Si sentiva male però, non capiva.
"Perchè non me lo dici? Sono o no importante per te?"
Non riusciva, non riusciva a parlarne. Alla fine che era? Forse l'adolescenza le faceva brutti scherzi, sicuramente.
Era importantissimo per lei, non poteva vivere senza di lui.
La consolava nei momenti difficili, la baciava anche quando non lo chiedeva, le faceva i grattini, la coccolava.
Non era felice, era questo. Non lo era. L'unica felicità che aveva era lui.
Le lacrime bruciavano le sue guance rosee, il magone aumentava, la tristezza la stuprava.
La prese e l'abbracciò, non la lascio nemmeno per un minuto. L'odore dei suoi capelli neri e lunghi era fortissimo, balsamo. Continuava ad annusarla e baciarla, sempre più dolcemente, ella continuava a piangere, non riusciva a smettere. Le lacrime tramutarono in singhiozzi. La strinse più forte, iniziò ad accarezzarle il fianco, Laila iniziò a calmarsi, il suo odore, i suoi abbracci, la sua protezione
"Ora come ti senti?"
Niente, continuava a non parlare. Non si sentiva pronta, il passato fu pessimo e non le sembrava il momento. Voleva solamente stargli abbracciata, sentire il suo odore, sentirsi protetta.

venerdì 26 marzo 2010

Sogno?

Fai?
Faccio, no, non basta mai però.
Niente basta nella vita, che credi?
Credevo. Credevo nella vita, nella felicità.
Imperfetto? Ottimismo portami via!
Ma come? L'angoscia mi conosce perfettamente.
L'angoscia è una sensazione, come la è la paura.
Posso cancellarla?
Ama, odia, evita; l'angoscia può eliminarsi in automatico.
Sono pazza. Ascoltami ti prego!
No, vorrei toccarti i capelli.
Perchè?
Sono morbidi, voluminosi, profumati.
Sono miei, non farlo.

Dolcemente avvicinò il suo viso al mio collo, lo annusò e poi passò ai capelli. Ero una pietra, non feci nulla. Da una parte non dispiaceva, ma dall'altra? Eccola, l'angoscia appunto. Le sue labbra sfiorarono le mie, perchè ho i brividi?

Come ti senti?
Non lo so.
Hai la pelle d'oca.
Lo so.
Che effetto.
Mi sento vuota.
Vuota?
Sì, non sto bene. Sono senza nulla. Vuota. Portami via.
Basta.



Sospirai...

giovedì 25 marzo 2010

Meravigliosamente.

Cammini a testa alta, sì alta.
Dentro di te come stai?
Più giù del solito.
Giù? Periodo. Sicuramente un periodo.
Non sono felice. Ennò, non lo sono.
Oddio! Sto sentendo il tuo odore, ma non ci sei.
Come può essere?
Ti ho dentro.
Mi hai dentro?
Sì. Ti sento dentro.
Conosci Meravigliosamente di Jacopo Da Lentini?
Sì, perchè?
Ti ho dentro, come diceva? Ah sì:

In cor par ch'eo vi porti,
pinta come parete,
e non pare difore.
O Deo, co' mi par forte
non so se lo sapete,
con' v'amo di bon core;
ch'eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso,
e non vi mostro amore

Ah, ora capisco. Ti Amo.
Mi baceresti? Vorrei sentire la morbidezza delle tua labbra.
No. Mi Ami?
Sì, si amore mio, Ti Amo.

Dove sei? Non ti vedo più.
Non ci sei, non ti sento vicino, non ti ho ora.
Je voudrais embrasse toi.
Ou es tu?
Je t'aime! Ou?
Oddio, che malinconia.
E appoggio la testa sul cuscino.
Chiudo gli occhi? Troppi pensieri.
Non riesco a tenerli aperti, mi addormento.
Ti sento vicino.
Sì. Lo so che sei qui.
Ti sento.









Giochiamo con tutto ciò che ci capita davanti,
Anche un banalissimo nastro di raso:
Scivola, diventa curvo come due amanti
intenti a donare quel sentimento arrivato per caso. (C)

mercoledì 24 marzo 2010

Ovidio portami via!

"Ti odierò se posso, se no ti amerò contro voglia" Ovidio.

Aveva ragione il benpensante, ma chi è riuscito ad odiare?
Ammettiamolo nessuno. Rendiamo l'amore il sentimento, l'oggetto! Più importante della nostra vita; è così? Ha realmente tutta questa importanza?
Sì.
Ormai è reso banale, una sensazione riempita di frasi fatte e regali inutili. Dov'è finito il "Ti amo" sentito? La prima volta con la persona amata?

E la voglia di amare ti prende, non ti lascia.
Dove sei? Amore ti vorrei qui.
Rapiscimi, stringimi, se solo sapessi quanta voglia ho di te. E vorrei provarlo.
Provare questo sentimento che arriverà per caso.
E lì sì che sarò felice.
E lì sì che avrò tutto.
E lì sì che mi lascerò andare.

lunedì 15 marzo 2010

Scopp.

Le lamentele nella razza umana sono normalissime.
Anche l'uomo più ricco del mondo, che possiede una famiglia fantastica al suo fianco o una persona che ama si lamenta.
Lo facciamo tutti. Dai politici ai precari, dai cantanti alle donne in carriera.
Ma mi chiedo una cosa: sappiamo tutti che nella vita c'è di peggio?
Gente che non può vivere come vuole? Pressioni continue, problemi su problemi. Niente che va giusto.
E poi ci si stanca, ci si stanca di tutto ciò e si ha la paura di scoppiare. Si ha paura di non vederci più e fare cazzate, troppe cazzate.
Sullo stomaco si ha quel peso che vuole uscire, lacrime trattenute, rabbia repressa, depressione totale. Quando finisce tutto ciò? Mi chiedo quando.
E ho paura del futuro, sì ho paura. Cosa farò? Cosa potrò fare?

Basta.

domenica 14 marzo 2010

Summer

L'estate era arrivata, le api giocavano con i tulipani e il campo di grano aveva il colore del sole.
Passeggiava tranquillamente nella piccola stradina, il venticello accarezzava la sua candida pelle e i suoi pensieri erano puliti e senz'ansia.
Canticchiava in continuazione la stessa canzone "And we live in a beautiful world...".
Già... Viveva in un bel mondo, bellissimo. Ma era il suo, quello creato da lei. Quel mondo perfetto, fatto di nuvole bianche, estate tutto l'anno, fiori che stuzzicano la vista, farfalle danzanti e piante verdissime.
Ma il posto in cui si trovava era incredibile. Sì, perché la sensazione che la possedeva in quel momento non poteva essere descritta, si sentiva bene! Non le mancava nulla!

sabato 13 marzo 2010

Oh Laila..

Laila scriveva.
Non era un tema, una relazione oppure una ricerca per la scuola, componeva semplicemente per se stessa.
Era speciale, diversa da tutte.
I suoi capelli neri erano sempre sciolti sulle spalle, non truccava mai i suoi occhi verdi. Non aveva bisogno di modificarsi con diversi colori in terra poiché bellissima.
Amava mettersi i vestiti, quelle gambe esili erano sempre scoperte, in inverno erano fasciate dai collant. Le stavano benissimo, risaltavano quei fianchi perfetti e quel seno morbido.
I suoi testi erano perlopiù riflessioni. Non lasciava passare nulla, qualsiasi cosa accadesse o scoprisse si chiedeva il perché, stava a pensarci su per ore e ore e buttava sul foglio un insieme di parole.
E il suo cuore? Bhe, era diviso a metà oramai. Aveva amato e continuava a farlo, ma faceva male, le faceva troppo male, più di qualsiasi malattia, e non c'erano cure per questa angoscia, no.
Al suo amato dedicava composizioni su composizioni, era semplicemente innamorata.
Ma lui? Non provava più niente per Laila. Era finito tutto, un libro chiuso. Perché?
Continua a chiederselo.
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