mercoledì 31 marzo 2010

Semplice dedica.

Non saprei da dove iniziare talmente tante sono le parole da dedicarti.
Non saprei come dirtele talmente sono profonde ed indescrivibili.

Due persone, due vite diverse, due posti diversi.
E non so come sia successo, ed è immensa la felicità che mi prende in questo momento.
Con le lacrime agli occhi scrivo queste parole, e intanto ascolto la canzone che usavamo cantare.

E mi chiedo come questa amicizia sia ancora così forte.
E la paura di perderti è troppa, Ti voglio troppo bene, sentimento mai provato con nessuno.

E la sola idea di non averti più al mio fianco mi uccide.
Nessuno potrebbe rimpiazzarti, non potrei.

Ti ricordi?
"Don't Know where you are, wish I just could be near you. I would sail oceans, to get a glimpse of how you feel. You're all the things I'm lookin' for, you're everything and so much more. What I think? You are just perfect. Could it be? There I am worth it. Is this thing an open door? Walk right through to something more. You and me, my life would change in a second, in a second."
E continuamo a cantarla, nonostante siano passati sei anni.
E non mi stanco d'ascoltarla con te.

Non andartene, continua a completare la mia vita.
Continua ad ascoltarmi, a cercarmi, a sfogarti, a volermi bene.


Non ti lascerò mai, qualsiasi cosa accada.
Ti voglio bene.

martedì 30 marzo 2010

Dardo.

E vorrei dire tutto quello che provo e penso.
Vorrei semplicemente prenderti e baciarti.
Ma non ce la faccio.

Vorrei sapere tutto di te ma mi limito a lodarti.
Quel tutto che potrebbe rendermi felice o peggio uccidermi.

Quella sigaretta che potrebbe calmarmi, ma
non farmi dimenticare. E la accendo pensando
a come vorrei leggerti nel pensiero.

La tua mente, grotta profonda
piena di parole, frasi, idee salvifiche, bellissime.

E illuminami e parlami e prendimi.
Illuminami con le tue capacità.
Parlami di te.
Prendimi dolcemente.

Contempliamo ciò che ci è importante, e ascoltando
la tua musica parto, parto verso quel mondo sconosciuto.
E tutto sembra perfetto, e tutto mi fa stare bene.

E continuo a non capirti.
E continuo ad avere bisogno di te, di conoscerti.

Scrivo con la mano dolorante, i capelli bagnati dalla cupa pioggia, scrivo pensando a quello che potrebbe accadere, al fatto che trovandoti mi sono salvata da ciò che è più grande di me.

Ed il dardo 'sta volta ha fatto centro.

"You're so very special, I wish I was special."

lunedì 29 marzo 2010

Like an Angel.

You're just like an angel.

Respirava sul mio collo, sentivo il suo caldo fiato sulla mia pelle, lentamente molto lentamente.
Le sue dita danzavano dolcemente sui miei fianchi, toccando le costole e arrivando sui miei seni. La sua bocca iniziò a schioccare sul mio petto, la spalla, il braccio.
Brividi.
Ancora brividi.
Nei miei pensieri urlavo "Ti amo", continuamente, senza fermarmi.
Mi ero lasciata andare.
Mi prese e mi baciò, le labbra morbide, calde giocavano con le mie, non si poteva smettere, non si voleva.
Mi continuava a spingere verso di lui, le mie mani studiavano il suo viso, i suoi capelli ricci. Il suo odore era più forte del solito, buono, dolce, calmante.

You're all I need.

L'atmosfera era incredibile, indescrivibile. E' l'immagine più bella del mondo.
Due amanti.
Passione.
Amore.
Brividi.
Qualcosa di più fantastico? Non si smetteva, non si può smettere.
E chi non ha mai amato? Chi non l'ha fatto?
Uomo triste chi non lo provò. Uomo triste chi non amò.
Non c'è una via di mezzo. O stai male, o stai da Dio. Infinito? No, impossibile. Tutto finisce prima o poi. Bellissimo? Assolutamente.

domenica 28 marzo 2010

Fix you

And I will try to fix you.

"Mi diresti che hai?" Laila alla domanda non rispose. Non lo sapeva nemmeno lei, e non voleva pensarci. Si sentiva male però, non capiva.
"Perchè non me lo dici? Sono o no importante per te?"
Non riusciva, non riusciva a parlarne. Alla fine che era? Forse l'adolescenza le faceva brutti scherzi, sicuramente.
Era importantissimo per lei, non poteva vivere senza di lui.
La consolava nei momenti difficili, la baciava anche quando non lo chiedeva, le faceva i grattini, la coccolava.
Non era felice, era questo. Non lo era. L'unica felicità che aveva era lui.
Le lacrime bruciavano le sue guance rosee, il magone aumentava, la tristezza la stuprava.
La prese e l'abbracciò, non la lascio nemmeno per un minuto. L'odore dei suoi capelli neri e lunghi era fortissimo, balsamo. Continuava ad annusarla e baciarla, sempre più dolcemente, ella continuava a piangere, non riusciva a smettere. Le lacrime tramutarono in singhiozzi. La strinse più forte, iniziò ad accarezzarle il fianco, Laila iniziò a calmarsi, il suo odore, i suoi abbracci, la sua protezione
"Ora come ti senti?"
Niente, continuava a non parlare. Non si sentiva pronta, il passato fu pessimo e non le sembrava il momento. Voleva solamente stargli abbracciata, sentire il suo odore, sentirsi protetta.

venerdì 26 marzo 2010

Sogno?

Fai?
Faccio, no, non basta mai però.
Niente basta nella vita, che credi?
Credevo. Credevo nella vita, nella felicità.
Imperfetto? Ottimismo portami via!
Ma come? L'angoscia mi conosce perfettamente.
L'angoscia è una sensazione, come la è la paura.
Posso cancellarla?
Ama, odia, evita; l'angoscia può eliminarsi in automatico.
Sono pazza. Ascoltami ti prego!
No, vorrei toccarti i capelli.
Perchè?
Sono morbidi, voluminosi, profumati.
Sono miei, non farlo.

Dolcemente avvicinò il suo viso al mio collo, lo annusò e poi passò ai capelli. Ero una pietra, non feci nulla. Da una parte non dispiaceva, ma dall'altra? Eccola, l'angoscia appunto. Le sue labbra sfiorarono le mie, perchè ho i brividi?

Come ti senti?
Non lo so.
Hai la pelle d'oca.
Lo so.
Che effetto.
Mi sento vuota.
Vuota?
Sì, non sto bene. Sono senza nulla. Vuota. Portami via.
Basta.



Sospirai...

giovedì 25 marzo 2010

Meravigliosamente.

Cammini a testa alta, sì alta.
Dentro di te come stai?
Più giù del solito.
Giù? Periodo. Sicuramente un periodo.
Non sono felice. Ennò, non lo sono.
Oddio! Sto sentendo il tuo odore, ma non ci sei.
Come può essere?
Ti ho dentro.
Mi hai dentro?
Sì. Ti sento dentro.
Conosci Meravigliosamente di Jacopo Da Lentini?
Sì, perchè?
Ti ho dentro, come diceva? Ah sì:

In cor par ch'eo vi porti,
pinta come parete,
e non pare difore.
O Deo, co' mi par forte
non so se lo sapete,
con' v'amo di bon core;
ch'eo son sì vergognoso
ca pur vi guardo ascoso,
e non vi mostro amore

Ah, ora capisco. Ti Amo.
Mi baceresti? Vorrei sentire la morbidezza delle tua labbra.
No. Mi Ami?
Sì, si amore mio, Ti Amo.

Dove sei? Non ti vedo più.
Non ci sei, non ti sento vicino, non ti ho ora.
Je voudrais embrasse toi.
Ou es tu?
Je t'aime! Ou?
Oddio, che malinconia.
E appoggio la testa sul cuscino.
Chiudo gli occhi? Troppi pensieri.
Non riesco a tenerli aperti, mi addormento.
Ti sento vicino.
Sì. Lo so che sei qui.
Ti sento.









Giochiamo con tutto ciò che ci capita davanti,
Anche un banalissimo nastro di raso:
Scivola, diventa curvo come due amanti
intenti a donare quel sentimento arrivato per caso. (C)

mercoledì 24 marzo 2010

Ovidio portami via!

"Ti odierò se posso, se no ti amerò contro voglia" Ovidio.

Aveva ragione il benpensante, ma chi è riuscito ad odiare?
Ammettiamolo nessuno. Rendiamo l'amore il sentimento, l'oggetto! Più importante della nostra vita; è così? Ha realmente tutta questa importanza?
Sì.
Ormai è reso banale, una sensazione riempita di frasi fatte e regali inutili. Dov'è finito il "Ti amo" sentito? La prima volta con la persona amata?

E la voglia di amare ti prende, non ti lascia.
Dove sei? Amore ti vorrei qui.
Rapiscimi, stringimi, se solo sapessi quanta voglia ho di te. E vorrei provarlo.
Provare questo sentimento che arriverà per caso.
E lì sì che sarò felice.
E lì sì che avrò tutto.
E lì sì che mi lascerò andare.

lunedì 15 marzo 2010

Scopp.

Le lamentele nella razza umana sono normalissime.
Anche l'uomo più ricco del mondo, che possiede una famiglia fantastica al suo fianco o una persona che ama si lamenta.
Lo facciamo tutti. Dai politici ai precari, dai cantanti alle donne in carriera.
Ma mi chiedo una cosa: sappiamo tutti che nella vita c'è di peggio?
Gente che non può vivere come vuole? Pressioni continue, problemi su problemi. Niente che va giusto.
E poi ci si stanca, ci si stanca di tutto ciò e si ha la paura di scoppiare. Si ha paura di non vederci più e fare cazzate, troppe cazzate.
Sullo stomaco si ha quel peso che vuole uscire, lacrime trattenute, rabbia repressa, depressione totale. Quando finisce tutto ciò? Mi chiedo quando.
E ho paura del futuro, sì ho paura. Cosa farò? Cosa potrò fare?

Basta.

domenica 14 marzo 2010

Summer

L'estate era arrivata, le api giocavano con i tulipani e il campo di grano aveva il colore del sole.
Passeggiava tranquillamente nella piccola stradina, il venticello accarezzava la sua candida pelle e i suoi pensieri erano puliti e senz'ansia.
Canticchiava in continuazione la stessa canzone "And we live in a beautiful world...".
Già... Viveva in un bel mondo, bellissimo. Ma era il suo, quello creato da lei. Quel mondo perfetto, fatto di nuvole bianche, estate tutto l'anno, fiori che stuzzicano la vista, farfalle danzanti e piante verdissime.
Ma il posto in cui si trovava era incredibile. Sì, perché la sensazione che la possedeva in quel momento non poteva essere descritta, si sentiva bene! Non le mancava nulla!

sabato 13 marzo 2010

Oh Laila..

Laila scriveva.
Non era un tema, una relazione oppure una ricerca per la scuola, componeva semplicemente per se stessa.
Era speciale, diversa da tutte.
I suoi capelli neri erano sempre sciolti sulle spalle, non truccava mai i suoi occhi verdi. Non aveva bisogno di modificarsi con diversi colori in terra poiché bellissima.
Amava mettersi i vestiti, quelle gambe esili erano sempre scoperte, in inverno erano fasciate dai collant. Le stavano benissimo, risaltavano quei fianchi perfetti e quel seno morbido.
I suoi testi erano perlopiù riflessioni. Non lasciava passare nulla, qualsiasi cosa accadesse o scoprisse si chiedeva il perché, stava a pensarci su per ore e ore e buttava sul foglio un insieme di parole.
E il suo cuore? Bhe, era diviso a metà oramai. Aveva amato e continuava a farlo, ma faceva male, le faceva troppo male, più di qualsiasi malattia, e non c'erano cure per questa angoscia, no.
Al suo amato dedicava composizioni su composizioni, era semplicemente innamorata.
Ma lui? Non provava più niente per Laila. Era finito tutto, un libro chiuso. Perché?
Continua a chiederselo.
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