domenica 3 ottobre 2010

Note.

L'erba punzecchia la pianta di ambo i piedi mentre il venticello estivo sposta i miei capelli dolcemente;

alle orecchie continue note di un pianoforte, tutte insieme, tutte perfette, suonato da te, che creazione.

Il vestito bianco indossato sulla mia carne, un tessuto che fascia il mio corpo, l'aria che lo muove, l'aria che lo alza.

Le calendule ornano il giardino eterno, i miei occhi allietati dai loro colori, le mie mani lisce accarezzano il cielo.


La tua voce continua a risuonare, i tuoi occhi continuano a parlarmi, le tue labbra si muovono sulla mia pelle, la tua mente vola, la tua mente giace su di me. A che pensi, a che pensi?

Il tuo cuore batte, batte, batte sul mio. Sdraiati sull'erba color delle tue pupille, i fili stremati dal nostro peso.


Ancora quelle note che volteggiano nel tempo, nelle mie orecchie.

Il tuo odore mischiato a quello dell'estate, sensazione di infinito, infiniti.

E ora ci arrabbiamo, ci prendiamo, ci buttiamo, ci ammaziamo. E ora dormiamo, ci abbracciamo, ci baciamo, ci guardiamo.

Il silenzio placato dalle nostre labbra ferme, il silenzio che parla, noi che ci parliamo.

Le senti le note? Non si sono mai fermate.

L'aria le trasporta, l'aria ci gioca.

Morbide, dolci, buone.