domenica 30 maggio 2010

Brainstorming 2.

Non riusciva a dormire, i pensieri erano troppi.
Si alzò, silenziosamente prese la valigia, i vestiti e gli oggetti essenziali.
Stava mettendo i soldi da parte da un anno, era riuscita a risparmiare un bel gruzzolo.
Si lavò, si preparò, prese tutto, spense il cellulare ed uscì.
La notte era calda e le stelle si vedevano a malapena. La città era troppo luminosa ma vuota.
C'era una brezza che le provocava brividi continui, l'i-pod alle orecchie e lacrime agli occhi.
Stava scappando. Perchè?
Era stanca, le sembrava una scelta eccessiva, ma l'unico modo per staccare.
Non pensava di stare via molto, giusto quel poco per rimettere a posto la mente.
Il magone la portò a provare per la prima volta nella sua vita un attacco di panico.

Voleva semplicemente stare bene.
Voleva semplicemente rimettere a posto la mente.
Voleva semplicemente staccare.



Marwa tuo fratello mi ha raccontato qualcosa, che facevate sul divano?
Mamma mi stava facendo il solletico.
Non sembrava. Tuo fratello ha anche visto altro.
Mamma avrà visto male perché era solo solletico.
Sicura?
Sì.


Devi scegliere: o rimani qui in Tunisia con tua mamma oppure vieni in italia con me.
Papà ma che scelte sono? Io non rispondo, non mi sembra giusto.
Io e tua mamma non andiamo più d'accordo quindi devi scegliere.

sabato 29 maggio 2010

Brainstorming.

Marwa, è inutile che ti faccia tutti questi problemi, se tenesse a te non si comporterebbe in questo modo.
Marwa se senti di comportarti così fallo.
Marwa tanto lo so che risolverete.
Marwa è un periodo, lascia che sbollisca e vedrai che si renderà conto dei suoi sbagli.

L'ira è un peccato che mi sta uccidendo.
Ah! Che stronzo direi, dicevo, dirò.
Ci sono problemi più grandi nella vita, Maru!
Perdere un amico com'è?
Ti senti come quando perdi l'amore della tua vita, vero?
Eh sì, ma è perchè gli voglio bene, perchè ci tengo, non per altro.
Sai, è un'amicizia con delle radici che ormai sono arrivate all'inferno dalla lunghezza.
Ora?
All'inferno ci è arrivato lui da quanto mi è caduto.
Perchè?
Ci sono problemi peggiori no? Ne passai tante e in questo momento sono qui con una memoria riempitasi di altro.
L'ira è un peccato che mi sta uccidendo.
Sempre?
Adesso, dico adesso. Difetti, solo difetti, sono fatta di quest'ultimi.
Tutta fatta di difetti, ah! Che schifo.
Continuo a pensare.
Perderà un'altra persona reputata da lui importante.
Chi vuole intendere intenda.




Arrivati a casa la prese con forza, ma nello stesso momento con una delicatezza assoluta.
La portò sul divano, la fece sedere.
Sopra di lei, baci su baci.
Morsi, mani sui fianchi, brividi, ansimi.
Ansimi.
Ancora ansimi.
Emozioni a mille, incontrollabili.
Ansimi.




Marwa benti, ti dico una cosa: da quando ha spostato le mani in posti sbagliati io non ho più fiducia in lui.
Non provo più nulla, nessun desiderio di lui.
Mamma ogni volta che ci penso ci sto male.
Marwa ci sto male anche io, fa male. Ma mi descriveresti nei particolari?
No mamma perfavore basta.
Sbagliasti a non dirmi nulla. Da quando iniziò a frequentare quella puttana cambiò. Ti ricordi?
Uno schiaffo a causa di un tailleur.
Già mamma, davanti a tutti poi.



Mi descriveresti nei particolari?
Nei particolari?
Particolari?
Basta, ti prego.

domenica 23 maggio 2010

Dove sei?

Assurdo, è già mattina e ci sto ancora male.
Dovrei dedicarmi alla scuola, sì dovrei farlo, ma non riesco. Preferisco stare qui ad aspettarti.
Vorrei vederti, magari studiare insieme, parlare, percepire il tuo odore.
Il magone non vuole andarsene, è qui, fermo.
Dove sei?
Dormi ancora?
Abbiamo fatto tardi ieri notte.
Sono stata stupida ieri notte.
Dove sei?
Ti sto aspettando, vorrei sentirti.
Rileggo il tuo testo, ci sto ancora più di merda.
Rileggo, che idiota sono stata?
Rileggo, il magone aumenta.
Rileggo, mi manchi.
Rileggo, ti voglio bene.
Dove sei?
Vorrei risolvere.
Entra ti prego, fallo ora, ho bisogno di te, ne ho assolutamente bisogno.
Finirà tutto?
Questo sogno si scioglierà?
Non ti avrò più?
Dimmi che non sarà così.

Dove sei?

venerdì 21 maggio 2010

Dormire.

Il letto dalle coperte color panna avvolgono il suo corpo.
Che bello è? Dorme e continua a farlo. Le sue mani abbracciano il materasso e il suo viso è segno che stia sognando qualcosa di fantastico.
Mi avvicino e mi sdraio di fianco a lui.
Gli accarezzo i capelli, il mio naso gioca sul suo collo, annuso.
Odore fantastico, permane nei miei pensieri, nella memoria. Dolce, candido, roseo.
Le mie dita danzano sulla sua schiena nuda. Chiudo gli occhi e mi addormento.
La mia mano destra su di lui, il mio viso quasi tocca il suo, le gambe, di entrambi, incrociate tra loro.
Dormimmo.
Un'ora.
Due ore.
Tre ore.

Sai? Fu un momento memorabile, da lacrime agli occhi.
Momento che ti capita poche volte nella vita.
Momento che vorresti vivere per sempre.
E volevo semplicemente provare quelle emozioni.
Volevo solo quello.

mercoledì 12 maggio 2010

Fantasia.

Bruciano. Non saprei da dove arrivino, ma soprattutto perchè?
Scende pian piano fino a bagnare il collo, è calda, buona, liberatoria.
C'è bisogno di guardare il vuoto e viaggiare con la mente, sai quei film mentali che ti crei senza nemmeno renderti conto? Deve essere così, una fantasia catapultata nella realtà. Hai quasi le vertigini ora, che bello. Sei sola, sono sola? Perchè?
Sei sola, hai bisogno di riflettere, di capire te stessa, che confusione c'è lì dentro? Nemmeno il più bravo psicologo del mondo ti capirebbe.
Solo io posso capirmi.
Guarda, ci sono i papaveri, simbolo dell'estate, del caldo, dei pomeriggi in bicicletta in mezzo alla campagna, sai come vorrei avere uno di questi pomeriggi con te?
Cavolo Amore, sarebbe fantastico! Io, te, l'estate, i papaveri, la campagna e le biciclette.
Manca qualcosa?
Non credo, vorrei vivere delle ore così.
Mi renderesti la persona più felice del mondo. Vorrei la tua premura, i tuoi baci, le tue candide mani che stringono le mie, ma quanto sono lisce?
Sai che brividi ogni volta che sfioriamo le dita, i palmi dell'altro?
E quando ci lasciamo andare, è lì che ti sento dentro, è lì che mi sento completa.
Bhe, vedi, insieme ai papaveri, all'estate, alla campagna e alle biciclette tutto ciò sarebbe perfetto, non chiederei più altro.

E' tutto quello di cui ho bisogno ora, solo questo.
Vorrei viverlo almeno una volta, lo vivrò, ne sono sicura.

venerdì 7 maggio 2010

Ci ho provato.

Ci sto provando. Era da un po', forse mancava l'ispirazione, forse la voglia, forse non era periodo. Non saprei, so solamente che aspetto, aspetto con ansia il momento in cui potrò vivermelo, il momento in cui potrò godermelo al cento per cento.
Sono qui, seduta, qui che attendo, ci vuole pazienza, lo dicevamo sempre no? Quella santa pazienza.
E quella voglia di scappare, quella voglia è forte, fortissima. quelle fantasie, scappare di notte, una notte d'estate, in mezzo al grano illuminati dalle stelle, non siamo soli, non sono sola, non sei solo.
Lo sai, sai che non mi stancherò di ascoltarti; non sentirti un peso amore, mi fa solamente piacere sapere che per te sono qualcuno.
Look at the stars, look how they shine for you.
Non prometto nulla, non lo farò, nulla è infinito si sa. Ma ora? Ora sto bene, è vero che dopo la tempesta torna il sole, frase banale, troppo banale.
In parole mie? Non riesco.
Vorrei semplicemente salvarmi, forse potrai farlo tu, e come quella pioggia che bagna le gote, riesco a percepire allo stesso modo le tue emozioni, o perlomeno ci provo.
E ora siamo qui, e vorremmo avere il tempo tutto per noi, e vorremmo lasciarci andare. Voglio essere me stessa, non avere nessuno intorno, parlarti della mia vita senza alcun filtro, voglio che tu sappia tutto di me. Voglio eliminare qualsiasi blocco, voglio esserti importante.
Did you go bad? Did you go bad?