giovedì 17 giugno 2010

Night.

"Stringimi forte, non lasciarmi andare, sono tua"
Ci arrotoliamo sul bianco candido, un'anima sola, corpi?
Un'anima sola, corpi? Due.
Bianco infinito, solo noi due; baci, baci, assetati dell'altro, bisogno di quel profumo.
Sembra infinito, sembra vero.
Ti farò credere che lo sia, pensami, sognami magari.
Poi mi alzo da quel letto, camicia, pantaloni, scarpe, borsa, ciao!
E accenditi quella sigaretta, goditela, fa sii che ti tranquillizzi, oppure è solo una sensazione?
Fa caldo, è tutto buio, c'è bisogno di uscire e viversi la notte, in qualsiasi modo, c'è bisogno di stare bene.
Ci arrotoliamo su quelle lenzuola color piuma, nudi; nudi di corpo, di mente, di cuore.
Nudi.
Pelle su pelle, gli odori che si mischiano, il tempo che passa, la mente che vola.
accendiamoci quella sigaretta, ci calmerà, lo farà, non credi?
Parleremo con quella bionda in mano, rideremo, ci guarderemo, ci baceremo, e prima che finisca la butterai pensando di aver fumato troppo, e io mi lamenterò per lo spreco.
Parole, parole, risate, occhiate.
Andremo avanti così, potrebbe essere un'illusione, potrebbe essere felicità.
Camicia, pantaloni, scarpe, borsa, ciao!
Camminerò per quella strada cupa e buia, mi godrò quella notte lunga e densa, e penserò, penserò a tutto, a tutti, a te.

martedì 15 giugno 2010

Strana.

Cuffie alle orecchie, oh che sensazione strana! Piedi scalzi, asfalto e pelle a contatto.
Braccia che si muovono a vanvera, vagamente gira, gira e rigira su se stessa.
Saltella, corre, cammina, chiude gli occhi e percepisce l'aria che riempe questo mondo.
Più veloce, veloce, ancora di più! Magone, risa isteriche, felicità a mille.
Libertà.
Libera finalmente.
Testa vuota, vuota da tutto.
Capelli sciolti, profumati, accarezzano e coccolano le sue spalle, giocano con il vento!
Il cielo blu, stelle copiose, luna brillante, buio assente.
Rallenta, rallenta! Piano, con calma, abbassa le palpebre, lascia che le lacrime scendano, non devono essere bloccate, che gioia! Che sfogo.

Ne ha semplicemente bisogno, in questo momento, ora. Le daresti questa possibilità? Per favore.
Vedi quelle luci? Sì, le stelle, ti porteranno a casa, ti porteranno verso la libertà. Seguile, falle tue, non avere paura, ormai ci sei.
Ne hai bisogno.

And we live in a beautiful world.

venerdì 4 giugno 2010

1

Il nostro è un amore pigro.
Un amore fatto di orgoglio, rancori e scoperte sgradevoli.
Il nostro è un amore pigro.
"Come potrei vivere senza te?"
Divisi a metà, alla ricerca di quella parte introvabile.
Dov'è quel pezzo tanto voluto e trovato difficilmente, se trovato?
Quando lo si trova, è vero? E' vero quello che proviamo? Oppure è una semplice malattia?
"Come sei arrivato in questo mondo?"
Come sei arrivato? Giusto per scombussolare la vita, qualsiasi vita.
E come la pioggia, arriva senza che tu lo voglia.
Abbiamo visto le stelle, luminose, belle. Abbiamo visto le stelle.
Tante, tantissime, tutte insieme, e sognai, sognai tantissimo in tua compagnia.
E che sogni, non immagineresti nemmeno.
Arriverà, arriverà sicuro.

martedì 1 giugno 2010

Brainstorming 3.

- Atarassia.
- Aponia.

Si sentiva logorare oramai.
Stanca, fisicamente e moralmente. Stanca, mentalmente. Stanca.
Voleva volare, voleva prendere una penna e scrivere, voleva prendere la persona che la rendeva felice e scappare con questa. Cuffie alle orecchie, calma. Certo calma.
Flash, flash.
Come se diverse fotografie facessero una sfilata nella sua testa.
Una dopo l'altra.
Un bacio, un sorriso, una lacrima, un viso, delle mani, un brivido, una parola.
Flash, flash.
Fate cheese!

Cheeeese!

Flash, flash.
Mancava, mancava l'aria, mancava anidride carbonica, ossigeno.
La gamba continuava a fare su e giù.
Su e giù, su e giù.
"Perchè muovi la gamba?"
"Non lo so, è un vizio, nervoso"
Altri flash, la sfilata continua, la mia collezione potrebbe avere successo.
Momento!
Perchè non poteva sentirsi bene? Bene come quando si lasciava trasportare dai sentimenti, dalle sensazioni.
E la mano si muove, danza su quelle curve infinite.
Danza dolcemente, poi con forza stringe quei seni sinuosi.
Stare bene come in quei momenti.
Flash!
Attenta che mi accechi!
Dai è una bella foto!
Altro momento, altro scatto, altro ricordo.



Logora ancora.
Egocentrismo, suo egocentrismo.
Scriveva su quel sangue che colava, colava da quella ferita senza fermarsi.
Moda? Bisogno di attenzioni?
Zac, zac, zac.
Aveva bisogno di questo.
"Tagliamo ancora qui, un po' qui. Ma cavolo!
Perchè non esce del sangue?
Zac, e ancora zac!"
Ci sono ancora le cicatrici.
Zac!
"Così non mi manderanno via da qui! Capiranno come sto! Capiranno che non voglio andarmene!
Devono scoprirmi, devono scoprirmi!
E zac, zac!"


Pazzia, pura pazzia.
Ma di che cavolo aveva bisogno? Che cavolo aveva?
"E' il mondo che vi uccide."












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